CIAO, SONO VIJAYA

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Ponsacco, Pisa, Italy
Ho scelto di integrare il mio percorso di NATUROPATIA con la specializzazione in IRIDOLOGIA, uno strumento efficace per la valutazione dello stato di salute della persona. L'iridologia è un'arte e una disciplina, che osserva i segni iridei genotipici e fenotipici, i punti costituzionali deboli e quelli forti, l'eventuale predisposizione a determinate patologie, l'osservazione della costituzione, delle disposizioni, delle diatesi, della pupilla, la grandezza e la forma della corona .. e molto altro. Una raccolta di informazioni per raccontare la tua storia biografica, le attitudini, le prove da superare, le vicende umane accompagnate da un lavoro di resilienza. Se hai piacere di approfondire, scrivimi qui: vittorivittoria@gmail.com

31 MARZO GIORNATA MONDIALE DELLA P O E S I A

UNA POESIA DI LUCE

I miei ringraziamenti all'Associazione  Il Risveglio del Borgo, Casciana Terme, per la partecipazione al concorso San Valentino 2024

www.ilrisvegliodelborgo.it

Come quando dopo la pioggia l'aria sbatte le sue ali di farfalla, per riprendere il volo, così anche le parole aleggiano e con un soffio la porta si apre ad un dialogo interiore.

Parole che prendono forma come fossero colori, per fermare un momento che si muove dentro.

Come un filo aggrovigliato, un pensiero si arrotola per farsi nodo e poi si scioglie, come una pupilla che si dilata, come una goccia che scivola nel mare e nelle sue acque, come una mamma ti accoglie.

Posso entrare.

Piccole sono le gocce, che come note liberano suoni. Nel sottofondo una melodia prende voce, piccole fiamme come lanterne si accendono.

Si srotola il cielo, come un foglio di velluto nero incastonato di stelle.

Tanti universi che brillano, storie che si abbracciano vibrano nel coro del mondo.

Dolori che si mescolano, si prendono, si lasciano, si separano e in quel vuoto una musica respira.

Come se l'eternità fosse una pausa, creatrice di un tempo che fluisce, per scorrere.

www.riflessionidinaturopatia.blogspot.com


AMICA L E N T E Z Z A

AMICA LENTEZZA

Il piacere della lentezza, come un'amica che ti accompagna in profondità, con un ritmo che si ferma e ti fa scendere sempre più giù .. 

dopo il peso della discesa, con lei la risalita è dolce, come se fosse alleggerita da una più morbida scioltezza ..

amica lentezza, quella che ti rallenta e non ti fa muovere, quella che ti fa ripetere la lezione più volte affinché tu possa lentamente apprendere ..

amica lentezza, come una maestra paziente, che non pone limiti all'attesa, che non si pone traguardi bensì ti sprona a restare dove sei e nel tuo esserci percepire la meta ..

amica lentezza, che non usa parole prese in prestito, come fossero abiti a noleggio che ti scivolano addosso a secondo delle circostanze ..

amica lentezza, che senza fretta ti abita e ti spoglia, lei che non sfugge al tempo e con il suo sguardo ti penetra e ti tiene ..

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SPERANZA

H O P E

SPERANZA, COME UN SOFFIO


Il respiro di un cane, come un soffio a ritmo lento.

Il sonno di un uomo, come un suono, che sale dalla gola e si spegne.

La tensione di lei, come una corda tesa che si spezza, per lasciarsi andare in un fluire di gocce salate, perle sciolte di un filo che ha perso il suo vigore.

L'auto bianca si ferma all'incrocio, c'è esitazione nel proseguire il percorso, nell'attesa di prendere una decisione, prima di proseguire e fare una svolta.

Non conosco il nome della signora gentile che scende dalla macchina. Lei lascia il motere acceso e cerca nella borsetta un biscotto ... una pausa, un racconto, una storia a 'quattro zampe' che mi tocca il cuore. Una data di un tempo passato, che ritorna per sciogliere un nodo che si è fermato in gola.

La perdita, un lutto, un senso di colpa, un giudizio e poi un vuoto, uno spazio da accogliere, accettare, accarezzare.

Grazie cara mamma, per avere condiviso con me il tuo amaro mistero, quel sapore di assenza che ti nutre con la sua presenza, come fosse un luogo familiare che ti fa ritornare a casa. Ciò che ci ha unito è il non detto, come un segreto, che rende forte il legame, come se l'alleanza tra i cuori fosse un'intesa silente che arriva da lontano.

Poi la quiete in un sospiro, in un tempo che tace .. senza più bisogno di fare.

Impronte come strisce di stoffa arruffata, dove i passi scivolano lenti.

Tra i rami che inseguono il vento, come capelli arricciati di bambola, si tengono saldi i fiori, voci che cantano.

L'ombra funesta di un lupo appare in lontananza, come un fantasma della mente che si veste di nuvole nere. O forse è solo un brutto presentimento.

Nel cielo ritorna il sereno, si apre uno spiraglio di speranza, un velo azzurro, come una tenda che si apre per lasciare affacciare la luce.



VYASAPUJA @ LA FESTA DI COMPLEANNO

 Lettere d’inchiostro su nuvole bianche  hanno dato voce ad emozioni e sentimenti dedicate al Maestro.

lettere d'inchiostro su pagine bianche


Tante riflessioni in questi giorni, come se fosse una settimana di festa con tanti palloncini colorati per fare gli auguri di buon compleanno.


L’evento che offre la possibilità per esprimere la propria gratitudine personale al guru, si chiama in sanscrito, Vyasapuja, la festa di compleanno del proprio maestro.

Un’occasione da non perdere, con la consapevolezza, che poterci essere non è mai una certezza.


La mia recita così:


Per scrivere questa lettera, sono uscita a fare una passeggiata.


La mia quotidianità si svolge soprattutto in casa a contatto con i miei familiari, a contatto con le persone con cui condivido un interesse per la natura, la salute, il benessere, l’alimentazione, il movimento; attività che mi riconducono ai Tuoi insegnamenti per quanto riguarda un benessere sul piano spirituale, un benessere che non è soltanto qualcosa che attiene al corpo,  bensì a più livelli.


Se non ci fosse stata la Tua scuola, se non ci fosse stata la conoscenza, probabilmente i miei percorsi sarebbero stati diversi.


Grazie allo studio,  nel prendere consapevolezza di come si muovono le dinamiche interiori, è come se fossi uscita dalla mia casa a piano terra, per salire le scale. Ho raggiunto il  primo piano, per poi, poco alla volta fare qualche piano in più, come se la mia abitazione fosse in un palazzo con tanti piani, senza un tetto.  Sto proseguendo nel mio peregrinare, in salita, guardando in alto.

Poi ci sono dei momenti in cui si fanno delle scivolate, si cade, si rotola, ma la bellezza di questa scala è che si può scendere, ma anche risalire, sta a noi la scelta in quale senso procedere.


Ho osservato che più si sale verso l’alto, più c’è bisogno di lasciare andare dei pesi, più c’è bisogno di cercare la leggerezza, fino a quando ci si ritrova anche a non usare più i piedi o le gambe, ma si sviluppano delle ali per volare.


In uno spazio lassù, so che Tu ci sei, in quel Cielo da cui possiamo attingere, per cercare sempre nuove intuizioni, nuovi programmi, nuove letture di pensiero, nuove consapevolezze, nuove immagini soprattutto.

Ricorre molto spesso questo insegnamento, quello di produrre immagini e il colore predominante che le dipinge è il BLU, come il mare, come il cielo, come se il blu, fosse quella colorazione più affine al mondo interiore, dove c’è luce e pace.


Non so bene a che piano sono. Trovo importante avere delle finestre dove affacciarmi, trovo importante che ci sia luce affinché io possa vedere il cielo.

A volte Ti mando  dei pensieri colorati, come fossero aquiloni, affinché da lassù dove abiti Tu, possano raggiungerTi.

A volte dal cielo scendono piogge di fiori, che mi arrivano come benedizioni.


Il mio desiderio è di continuare il mio viaggio nel mondo, con questa condizione interiore, nel sentirmi parte di un mondo superiore.

Desidero potermi sentire integrata in questa realtà superiore, che la Tradizione ha saputo descrivere con tante narrazioni, con i messaggi che arrivano nei sogni, con il linguaggio del mito.


In questo giorno di festa desidero ringraziarti per essere stato il promotore del cambiamento della mia vita, promotore che mi ha lasciato libera di scegliere. In questa libertà, se pur condizionata dalla realtà del quotidiano, dal corpo, dall’ambiente, dal tempo climatico,  trovo uno spazio in cui prevale la libertà di scelta, in cui si possono dire dei sì e si possono dire dei no.


Ho scelto la mia scala per salire un piano dopo l’altro, in un palazzo con un tetto fatto di cielo,  con scale affollate dove qualcuno a volte si siede, o rimane ad aspettare, o guarda dalla finestra.

Se non ci fosse stato quel primo gradino sarei rimasta probabilmente in cantina,  senza luce, senza finestre, senza la possibilità di vedere oltre, con soffitti che coprono, come una mente chiusa.


La possibilità di un orizzonte aperto verso l’infinito, mi dona leggerezza, mi fa sentire che posso allenare le mie ali per volare e proseguire, per incontrarci in quegli spazi blu. Un blu che abita la profondità dei mari e le vette dei cieli stellati.


grazie, grazie, grazie

Che cosa ti lascia un viaggio?


Benvenuto febbraio! 


Nel tuo viaggio annuale hai fatto tanta strada e sei tornato, puntuale. Così gennaio dà congedo, come un danzatore esce di scena e si accomiata.

La mattina inizia con una passeggiata, a passo lento per portare a spasso il cane. Un passatempo che mi invita a riflettere.


DOG WALKING

C’è la passeggiata che anticipa la prima colazione e quella della sera dopo cena, come una cerimonia, che apre e chiude la dinamicità del giorno.

Il panorama è sempre uguale, quello abituale intorno al quartiere di casa. Quella di oggi è una giornata di colore grigio, ma con una nota di colore, il giallo delle mimose già fiorite.


In questa routine che si ripete, in apparenza uguale, scopro il valore della ritualità.


Come si salutano i cani?

Abbaiano e scodinzolano. Il cane ha la sua gestualità, è un essere socievole, ha bisogno del padrone così come il padrone ha bisogno del suo cane, che a volte gli assomiglia.

Jaya ha il pelo grigio intorno al collo.


Passo dopo passo, mentre alzo un piede l’altro è a terra, si crea un equilibrio, come una sincronia. Questo viaggio quotidiano nutre la mia anima, che ha bisogno di aria, mi fa incontrare me stessa, mi mette in contatto con i miei pensieri. 

A volte si rivelano come intuizioni, come  fossero scintille di luce; a volte sono come ombre, che riflettono le mie paure. Poi ci sono i momenti di rabbia  che scoppiettano, come le braci di un camino.


Passo dopo passo, il cammino prende forma, come  fosse un viaggio sempre più interiore. Ad accompagnarlo un suono, un mantra, una preghiera, che con il suo soffio mi racconta della sua natura e la sua voce dice:

‘Non mi servono valigie da riempire, piuttosto cerco di alleggerire.’

‘Non ho bisogno di un biglietto del treno o di un aereo o di fare il pieno di benzina, piuttosto scelgo ogni giorno di esserci per continuare il percorso, che si ripete ogni volta con occhi sempre nuovi.’


Osservo i passeggeri che incontro tra le vie sterrate del prato, anche loro come me portano a spasso il cane. 


Anch’io come te, oggi  mi congedo, nell'attesa del tuo prossimo ritorno.


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IL PICCOLO PRINCIPE

LITTLE PRINCE

 

ONE CAN SEE CLEARLY WITH THE HEART

THE ESSENTIAL IS INVISIBLE TO THE EYES.

Ho osservato i miei pensieri come fossero tante piccole gemme appese ad un filo, alcune lucenti altre un pò spente.

Ho osservato i fiori di campo come tanti petali sparsi tra fili d'erba, alcuni più accesi e vistosi, altri nascosti.

Ho osservato la vita come un racconto fatto di tante vicende, incontri, esperienze, alcune brillanti, altre dolorose, qualcuna ingombrante.

I semi sciolti di una corona non formano una ghirlanda.

I papaveri recisi non vivono a lungo separati dal prato.

La vita non si potrebbe sfogliare se stracciassimo delle pagine.

Mi soffermo nel rileggere queste parole che negli anni sono rimaste avvolte tra le pieghe di un foglio online. 
Parole fragili come la consistenza di una pergamena.
Come se scriverle fosse un tentativo per dare loro una voce,
come se ogni lettera fosse un tassello alfabetico,
come se ogni parola fosse il petalo di un fiore, che con il suo profumo diffonde un messaggio.

Raccolgo le pagine della mia vita, come se fossero fogli sparsi in cerca di una spirale per comporre un racconto che possa rivelare la sua natura essenziale, quella che si vede bene col cuore, ma è invisibile agli occhi.








CARO NATALE

Merry Christmas
Caro Natale, nell’attesa … 

mi troverai ad aspettarti con l’ascolto, per sentire la tua voce; mi troverai ad aspettarti con lo sguardo di un bambino, per nutrirmi della tua meraviglia vestita di luci colorate; 

mi troverai ad aspettarti con una pelle nuda, per vestirmi con il tuo candore e lasciarmi scaldare dal tuo abbraccio; 

mi troverai ad aspettarti in un girotondo, come se ci fosse sempre la pace in ogni posto del mondo.

Questa notte mi sei venuto a trovare con le cartoline, che nel tempo ho ricevuto e conservato, per onorare il tuo giorno.

Sono cartoline di auguri scritti da parenti e amici, che nel tempo hanno prese posto nel mio cuore. Ogni mese di dicembre, mi piace ricordare le persone care per scambiare parole, gesti, doni, che possano esprimere affinità affettive.

Ci sono stati anni in cui dipingevo, disegnavo, coloravo cartoncini e per ciascuno sceglievo una frase diversa.

Dedicavo del tempo a questa pratica, come se fosse un rituale, una composizione fatta di preparativi: l’acquisto di fogli, di matite colorate, dei francobolli … con l’impegno di andare all’ufficio postale, fare la coda e spedire la mia collezione di auguri, in tempo.

Poi sono arrivati gli auguri digitali, con le cartoline animate, con le musiche, i suoni, ciascuna con la sua storia.

Mi ritaglio del tempo per lasciarmi meravigliare da queste immagini in movimento, come se fossero spazi rubati in cui perdersi, per ritrovare sapori nascosti o perduti.


Caro bianco Natale, ti porto con me con questa sensazione di piacevolezza, così come recita una canzone:  … with every Christmas card I write ….  e anche quest’anno non romperò la tradizione.

Nonostante le distanze chilometriche, a volte basta un click per sentire la vicinanza, come una intuizione che risveglia.


Nel mio Natale presente c’é un grazie per te.


SE qualche volta ti è stato possibile aprire la mia posta,  desidero dirti grazie.


SE qualche volta hai trovato uno spunto di riflessione e lo hai condiviso o fatto tuo, desidero dirti grazie.


SE non sempre hai trovato il tempo di scrivermi, ma nonostante tutto ci hai provato o pensato, desidero dirti grazie.


Per quelle volte che siamo riuscite ad incontrarci, desidero dirti grazie. Sono state occasioni preziose di scambio.


Vicine con il cuore, oltre le distanze. Grazie, grazie, grazie 🥰




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